Che cosa sono le emozioni e a cosa servono

Le emozioni non si possono prevenire od evitare, le emozioni semplicemente accadono.

Vediamo perché e che cosa sono.

Quando parliamo di emozioni parliamo di una risposta del nostro sistema nervoso centrale ad uno stimolo esterno. Questa risposta è immediata, dura pochi secondi e serve a mettere in moto un meccanismo appropriato a seconda del tipo di stimolo. La paura, ad esempio, potrebbe essere la risposta ad un ruggito e la fuga il meccanismo che ci fa scappare più lontano possibile dal leone. 

La rabbia potrebbe rispondere ad un’ingiustizia e ci consente di innescare un meccanismo di difesa.

Qualsiasi sia l’emozione che risponde allo stimolo in atto, questa risposta è immediata ed arriva dalla parte più antica del nostro cervello, quello rettile. Tutto ciò che rimane dopo quei pochi secondi ce lo mettiamo noi e dipende dalla nostra intelligenza emotiva.

I tre cervelli dell’uomo

Per poter comprendere meglio le nostre emozioni, da dove arrivano e a cosa servono, apriamo una parentesi per capire in modo semplice come funziona il nostro cervello. Hardware e software.

Secondo alcuni studiosi il nostro cervello si divide in tre parti che corrispondono alle fasi in cui si è evoluto.

Abbiamo il cervello più antico che è quello rettile, detto anche rettiliano. E’ posizionato nel tronco dell’encefalo ed è il meno sviluppato. E’ chiamato così perché fa quello che fanno i rettili, vive di istinti. Caccia per alimentarsi, si protegge dai predatori, riposa per prendere energie, si accoppia per proseguire la specie.

Il suo obiettivo è la nostra sopravvivenza e la riproduzione della specie. Naturalmente controlla la respirazione, il battito cardiaco e tutte le funzioni vitali che ci mantengono in vita. Si tratta quindi di un cervello istintivo, che vive di istinti. E’ qui che nasce quella risposta agli stimoli che chiamiamo emozione.

Poi abbiamo il cervello intermedio o sistema limbico, detto anche cervello mammifero. In questa parte del nostro cervello troviamo organi come talamo, ipotalamo, ippocampo e amigdala.

Tutti questi organi processano le emozioni, questo cervello vive di ricordi e può essere considerato la nostra parte più bambina.

Da qui nascono anche i bisogni sociali e di appartenenza che consentono all’uomo, che da solo non potrebbe sopravvivere, di unirsi in gruppi.

Infine c’è il cervello dell’homo Sapiens o neocorteccia, detto anche cervello nuovo. Questo cervello è la parte più estesa della corteccia con ben 6 strati corticali ed è una peculiarità dell’essere umano. E’ il motivo perché siamo sopravvissuti come specie e abbiamo prosperato nel mondo su tutti gli altri animali.

E’ il cervello della ragione, del pensiero critico e ipotetico, di quello astratto, ci fa vivere nel qui e ora ma anche nel là e nel futuro. La neocorteccia è la sede del linguaggio, e di quei comportamenti basati sul “problem solving”.

Crea le connessioni tra ciò che ci accade e le nostre conoscenze soggettive.

Corrisponde alla nostra parte più adulta ed ha il compito di comprendere e filtrare quello che arriva dagli altri due cervelli per prendere decisioni. Riassume insomma tutte le funzioni cognitive e razionali.

La gestione delle emozioni

“La qualità di gestione delle Emozioni determina la qualità della Vita” .

Se come abbiamo visto, possiamo fare poco quando una emozione ci assale, quello che facciamo e scegliamo passata quella manciata di secondi dipende assolutamente da noi. Dipende dalla capacità che abbiamo di gestire le nostre emozioni e come lo facciamo influisce sulla qualità della nostra vita.

Questo aspetto può diventare oggetto di coaching. Attraverso un percorso di coaching possiamo imparare a riconoscere le nostre emozioni, interpretare il messaggio che ci portano e decidere come utilizzare questa informazione.

Le emozioni ci portano sempre un messaggio. Ci dicono quando siamo a disagio, cosa riteniamo giusto e cosa sbagliato, ci segnalano le cose di cui avere paura.

Una volta riconosciuta un’emozione, accolta ed interpretato il messaggio, possiamo capire come agire.

Sento il ruggito del leone vicino a me, arriva la paura, ho l’istinto immediato di scappare, scappo… poi però mi fermo, mi guardo intorno e cerco di comprendere se il pericolo è davvero reale, se è ancora presente. 

Ora entrano in funzione gli altri due cervelli e posso decidere quali provvedimenti prendere per rimanere al sicuro.

Questo esempio è molto pratico ma nella vita proviamo più emozioni più volte al giorno e riconoscerle e gestirle fa parte della nostra crescita emotiva, appunto.

Come tutte le intelligenze, anche quella emotiva in parte è innata ed in parte può essere allenata.

Posso aiutarti ad imparare a gestire meglio le tue emozioni per stare meglio con te stesso e con gli altri

Sara Russotto

Coach Professionista - Certificata AICP

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